Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di Piacenza
La Cattedrale di Piacenza fu costruita tra il 1122, data tramandata da una lapide murata nella facciata, ed il 1233, anno in cui la costruzione fu compiuta sotto la guida del maestro Rainaldo Santo di Sambuceto.
La facciata ha il profilo a capanna tipico delle chiese della Padania centro-occidentale. E' terminata in alto da una loggia su colonnine che ne segue il profilo degli spioventi.

Al centro della facciata si apre il rosone a 24 raggi mentre alla base è aperta da tre portali sormontati da tre protiri a due piani aggettanti.

E' sui portali che si concentrano le sculture più interessanti anche se solo quelle dei laterali sono originali mentre l'architrave del portale principale è opera di rifacimento dell'800.

Il portale sinistro

Il portale sinistro è detto Porta del Paradiso in quanto è da qui che i morti uscivano dalla chiesa per essere portati verso il vicino cimitero.

L’archivolto scolpito rappresenta l’itinerario verso il Paradiso, che inizia dall’arco interno dove sono rappresentati esseri mostruosi che lottano nella selva (la Terra) per arrivare, attraverso modanature variamente scolpite, fino all’ultimo arco decorato di rosette che si trova sulla parte esterna del protiro (il Cielo) ed all’Agnello trionfante posto in chiave d’arco.

Ai lati dell'Agnello sono inseriti i rilievi dell'Annunciazione, rifacimento ottocentesco di sculture probabilmente presenti in origine.

L'iconografia delle sculture del portale rimanda al cammino verso la redenzione.

Ai lati dell'architrave due coppie di figure che rappresentano l'umanità timorosa in preda al peccato: a sinistra un uomo ed una donna svestiti che si contorcono e si tirano i capelli rappresentano l'umanità che vive al di fuori della fede;

a destra una coppia vestita che rappresenta l'umanità peccatrice pur all'interno del sacramento del Battesimo.

L'architrave è decorata di una serie di scene tratte dalla vita di Cristo.Le scene sono separate da archetti su colonne; sopra i pennacchi piccole cupolette richiamano i profilo della Gerusalemme Celeste.

Da sinistra, si comincia con l'Annunciazione. All'esterno un uomo osserva timoroso e pieno di speranza la vicenda salvifica.

Segue la Visitazione...

... e la Natività. Maria è distesa su un letto mentre Giuseppe la osserva dubbioso. La scena è rischiarata da una lampada appesa al soffitto. Il letto si sovrappone alla colonna per legare questa scena a quella seguente...

... dove il bue e l'asino riscaldano Gesù nella mangiatoia. Al di sopra la stella.

I pastori ricevono l'annuncio dell'Angelo. La mano che appare nel cielo al di sopra di un edificio cilindrico a più ordini di finestre ricorda la mano di Dio.

Maria riceve i doni dei Magi.

All'estrema destra, ancora una raffigurazione dell'umanità in trepidante attesa.

Al di sotto dell’architrave si trovano le figure della Pazienza e dell’Umiltà, le virtù dell’umanità in attesa della redenzione.

A sorreggere l’architrave, a destra un atlante rappresenta la religione pagana umiliata a portare il peso della Redenzione.

Due telamoni sorreggono le colonne del protiro.

Quello di sinistra, seduto su un leone a tre teste (Cerbero), rappresenta la morte eterna del peccatore, cioè l’Inferno.

Quello di destra è seduto su un capitello fogliato da cui spunta un serpente che lo trattiene per la veste: rappresenta il Purgatorio ove le anime dei peccatori sono trattenute nelle sofferenze in attesa dell’espiazione delle colpe che non è avvenuta durante la vita terrena.

Il portale destro

Il portale di destra ha la stessa struttura di quello di sinistra. Sulla parte esterna del protiro si possono osservare dei rilievi raffiguranti due profeti, annunciatori della missione di Cristo.

Anche nel portale destro l'architrave è delimitata da sculture che ricordano il Peccato.

A sinistra Caino si appresta acolpire Abele con una mazza; a destra due personaggi vestiti si allontanano con espressioni colpevoli (Adamo ed Eva?).

Sull'architrave continua la raffigurazione della vicenda terrena di Cristo, con gli stessi archetti a separare le scene.

Da sinistra la Presentazione al Tempio...

... e la Fuga in Egitto.

Il Battesimo nel Giordano (si noti il gustoso dettaglio della colomba che perfora l'arco per "entrare" nella scena).

La sequenza termina con le tre Tentazioni di Cristo.

Le virtù fanno da contraltare alle scene raffigurate ai lati dell'architrave.

Sotto la scena di Caino ed Abele (simboleggiante l'Ira) viene raffigurata la Pazienza; sotto i Progenitori (che possono richiamare l'Orgoglio) viene raffigurata l'Umiltà.

Anche qui due telamoni sorreggono le colonne del protiro.

Quello di sinistra è seduto sull’Aquila, simbolo di S. Giovanni, e rappresenta la Teologia; quello di destra, seduto con le gambe incrociate nella posizione dei saggi, rappresenta la Filosofia. Entrambi rappresentano il buon cristiano, che vive in equilibrio tra l’esempio di Cristo e la lezione delle virtù teologali e cardinali.

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