Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Sant'Anastasio a Castel Sant'Elia
Il grande ciclo affrescato di Caste S. Elia, pur frammentario, riveste notevole importanza soprattutto per l'iconografia. Nel catio absidale appare una teofania con Cristo affiancato da S. Paolo, S. Pietro, S. Elia e da un altro santo identificato con S. Anastasio.
S. Paolo e S. Pietro sono vicini a Cristo con un cartiglio nelle mani, riconoscibili attraverso i tradizionali caratteri dei loro volti.
All'estrema sinistra S. Elia, santo guerriero, è riconoscibile per l'abbigliamento da ufficiale romano.
Vicino ai piedi di Cristo è raffigurato l'Agnus Dei con il calice che ne raccoglie il sangue. Poco sopra una scritta che, cosa poco usuale, ricorda i nomi dei pittori:

" IOH(annes et) STEFANU(s) FRTS PICTO(res) ROMANI ET NICOAUS NEPU IOHS"

Nella fascia immediatamente inferiore gli agnelli fuoriescono dalel porte di Gerusalemme.
Al centro dell'ordine inferiore doveva trovarsi la Madonna in trono, quasi completamente scomparsa. Da sinistra una processione di sante Vergini che offrono la corona del martirio.
Ai lati del trono si trovano due Arcangeli. Ai piedi di quello di sinistra una piccola figura ritrae l'abate committente dell'opera.
Ai lati dell'abside sono raffigurati i ventiquattro vegliardi dell'Apocalisse che introducono i temi apocalittici sviluppati nelle controfacciate del transetto.
Rimangono leggibili nel transetto destro solo alcune scene tra cui quella che raffigura gli Angeli con le trombe e quella dedicata ai Cavalieri dell'Apocalisse. Nella fascia più alta una teoria di profeti vestiti in abito militare.
Sotto la fascia dei vegliardi si trova l'unica scena superstite di un ciclo più ampio il cui soggetto è probabilmente tratto dalle storie di Atanasio tratte dai Dialoghi di Gregorio Magno.
Nella navata si conserva un ambone ricomposto in epoca medievale utilizzando lastre scolpite altomedievali.
Nella zona presbiteriale il pavimento si è conservato integro. Di fronte all'altare si trova una composizione a nastri che formano rotae angolari mentre intorno si distribuiscono elementi rettangolari variamente decorati ad intarsi marmorei.
La zona della navata sino alla seconda colonna è rialzata rispetto al resto della navata di un gradino: su quest'area, un tempo delimitata da transenne e dedicata ai monaci, si conserva una sequenza di rotae composte da nastri continui.
Il pavimento del resto della navata ha un livello di conservazione peggiore.
Attraverso una scala che si trova nella navata destra si scende alla cripta che conserva una conformazione irregolare. Si tratta forse del sacello originale non modificato in epoca romanica.
Dalla scala si accede ad un primo locale absidato con un altare che costituisce la tomba di S. Nonnoso. Attraverso una porta a sinistra si accede ad un altro locale absidato diviso in quattro campate voltate a crociera e sostenute da due colonne. Vi si conserva la tomba di S. Anastasio.
Sulle pareti della chiesa si conservano un gran numero di affreschi votivi databili tra il XIV ed il XV secolo.
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