Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


L'abbazia di Chiaravalle di Fiastra
L'abbazia di Fiastra è una delle più importanti abbazie cistercensi in Italia. La fondazione risale al 1140 ad opera di Guarnerio II, duca di Spoleto, che la dotò di vasti territori tra Fiastra ed il Chienti. L'abbazia è figlia di Chiaravalle di Milano, dalla quale giunsero i dodici monaci cui si deve l'inizio della costruzione che fu consacrata nel 1173 e completata intorno al 1200.
Il prospetto occidentale è la parte che è stata completata per ultima in quanto normalmente i lavori di costruzione iniziavano dalla zona absidale.

La facciata a doppio spiovente è aperta da un rosone ed è preceduta da un portico aperto da coppie di trifore e da un portale in marmo a strombo multiplo.

L'atrio è costituito di tre campate voltate a crociera, ed è aperto verso la chiesa da un portale a fascio la cui decorazione è giocata soprattutto dal contrasto cromatico dei materiali.

I capitelli hanno una decorazione vegetale che tradisce una datazione piuttosto alta (XIV secolo).

Il prospetto posteriore presenta un'abside centrale a terminazione piatta aperta da un rosone (esistevano anche due monofore ora murate) ed il transetto sporgente.
I fianchi della chiesa sono aperti da monofore strombate mentre la fascia sottogronda della navata centrale è decorata di archetti pensili intrecciati.
Sul lato meridionale della chiesa si distende il chiostro che conserva al centro il pozzo che si apre su una cisterna per la raccolta di acqua piovana. Gli archi del chiostro risalgono al XV secolo, quando l'abbazia entrò in commenda.
Sul lato orientale si apre la semplice porta della sala capitolare.
All'interno la chiesa presenta tre navate su pilastri semplici (la coppia più orientale e quindi la più antica) e su pilastri polistili studiati per sostenere le volte distrutte nel 1422 e ricostruite solo parzialmente (presbiterio e prima campata.
Ad ogni campata della navata centrale corrispondono due campate nelle navatelle, cosa che genera l'alternanza tra pilastri forti (quelli che reggono le ricadute delle volte) e pilastri deboli.
Le semicolonne verso la navata in corrispondenza dei pilastri forti sorreggono la ricaduta degli arconi trasversali e terminano su mensole sospese tipiche dei cistercensi.

Le semicolonne dei pilastri deboli partono invece da terra e terminano poco al disopra delle chiavi degli archi: questa soluzione sembra avere una funzione statica di contenimento della spinta delle volte delle navatelle e non avrebbe relazione con la struttura della copertura della navata centrale.

Le coperture del presbiterio sono di restauro come pure gli arconi che tagliano i bracci del transetto sul lato orientale dei quali si aprono du cappelle.
La decorazione scultorea è molto semplice e concentrata nella parte occidentale, risalente ad un epoca più recente.
Si tratta di capitelli dalla decorazione astratta derivata dalla schematizzazione di temi fitomorfi.
Interessanti nella loro semplicità e schematicità le decorazioni delle mensole delle colonne pensili.
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