Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Claudio al Chienti
La chiesa di San Claudio al Chienti risale all'inizio del XI secolo ed è un interessante esempio di fusione tra la chiesa a pianta centrale di derivazione bizantina e la cappella gentilizia a due piani di derivazione nordeuropea.
L'avancorpo con il ballatoio e la scala per esterna per raggiungere il secondo piano risale ai restauri della prima metà del XIII seguiti alle distruzioni ad opera dei maceratesi avvenute nel 1212.
Alla setssa campagna risale anche il portale superiore, visibilmente sovradimensionato in quanto originariamente previsto per altra destinazione.
Le torri scalari sono di tipo ravennate essendo caratterizzate dal progressivo aumento del numero delle luci procedendo verso la sommità.
Elementi decorativi sono le fasce a denti di lupo e l'inserimento di conci chiari escuri a livello degli archivolti delle finestre.
Il prospetto posteriore è caratterizzato da tre absidi che non mostrano l'articolazione della chiesa in due piani.
I cilindri absidali sono spartiti da lesene ed erano terminati da archetti pensili che si sono solo parzialmente conservati. La finestra superiore dell'abside centrale non è originale ma è stata aperta nel secolo scorso quando la chiesa era adibita a granaio.
L'abside settentrionale è l'unica che presenta una sequenza di archetti a metà altezza mentre di epoca gotica è il coronamento ad archi intrecciati.
Sul lato meridionale il coronamento decorativo appare più continuo ma è molto probabilmente frutto di restauro.
La pianta centrale quadrata divisa in nove settori uguali si evidenzia all'interno.

Il piano superiore non si presenta omogeneo in quanto solo la navata sinistra è coperta da volte.

Il fatto che questa decisione sia stata presa in una fase iniziale della costruzione può essere provata dal fatto che solo i pilastri di destra sono strutturati per supportare la ricaduta delle volte.
La chiesa inferiore è costituita da nove campate tutte coperte da volte senza costoloni che ricadono su pilastri frutto di restauro.
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