Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Santa Maria della Strada a Matrice
La chiesa di Samta Maria sorge su un colle isolato a poca distanza dall'abitato di Matrice. Il nome deriva forse dada un titolo orientale della Vergine (Hodegitria = Guida della strada) o dalla presenza di un antico tratturo. L'edificio, consacrato nel 1148, si è mantenuto in un buono stato di conservazione.
Molto interessante è la facciata, a salienti interrotti, quasi interamente occupata al centro da un falso protiro all'interno del quale si colloca il portale. Ai lati altre due arcature cieche.

Il fronte del protiro e le lunette sono ricoperte da rilievi.

Il significato delle decorazioni del protiro rimangono misteriose. Si tratta di scene tratte da leggende e racconti cavallereschi giustapposte in maniera caotica.

Al centro del timpano un personaggio a cavallo potrebbe rappresentare la Madonna.

A sinistra degna di nota è la figura del cavaliere che sta combattendo contro un leone.
La lunetta è occupata da un falso mezzo rosone a cinque raggi. Sulla ghiera esterna, due uomini ingoiati a metà da due serpenti; altre ghiere a dentelli, palmette e rosette completano la decorazione.
I rilievi delle lunette laterali sono state interpretate come scene tratte da racconti cavallereschi. In quella di sinistra un cavaliere trafigge un uomo con la lancia.
La scena è stata interpretata come la liberazione di Florote (visibile a destra) da parte di Fioravante, dalla "Chanson de geste de Fioravante").
Nella lunetta destra un cavallo imbrigliato è seguito da un personaggio in piedi che porta un bastone che termina con quella che sembra una testa di animale.

Al di sotto tre tondi contengono due cervi ed un peronaggio con un corno (Orlando?).

La ghiera esterna presenta un fregio a rosette.

Al di sopra del protiro si trova un rosone formato da un oculo centrale attorno al quale si dispongono dodici fori circolari separati da pilastrini.
Ai lati del rosone si trovano due protomi aggettanti di bovini, accompaganti al vertice della facciata da un'aquila, simbolo di Cristo.
I fianchi sono molto semplici: sul lato meridionale poche finestre aprono i muri della navata centrale mentre un portale secondario interrompe la sequenza di archetti pensili della fascia sottogronda.
Il portale presenta un archivolto a triplo rincasso ed una lunetta che raffigura una scena di ascensione, forse quella di Alessandro Magno.
Sul lato esterno dell'archivolto si trova l'interessante raffigurazione di un falegname con un'accetta appesa alla cintura.
Tre absidi poco sporgenti caratterizzano il prospetto orientale. I cilindri sono coronati da una modanatura lineare al posto dei più consueti archetti.

A destra della facciata e staccato dalla chiesa, si eleva il campanile, con segni di restauro soprattutto nella sommità.

L'interno è a tre navate su colonne e si caratterizza per la densa oscurità dovuta alla quasi totale mancanza di finestre.
Le colonne hanno capitelli dove la semplice decorazione di tipo vegetale delle campane si accosta a quella lineare degli abachi.
In altri casi i tralci e le palmette si stendono su tutta la superficie del capitello creando una struttura continua.
In altri gli abachi assumono la forma di un blocco parallelepipedo mentre la campana si assottiglia.
In un caso ritorna il motivo della fascia a rosette che caratterizza le ghiere della facciata.
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