Chieri medievale

Chieri, posta sulle pendici sud-orientali della Collina Torinese, ebbe nel medioevo una vita rigolgliosa testimoniata da alcuni edifici.

La collegiata di Chieri è un edificio tardogotico del 1405-36 costruito in sostituzione di una preesistente chiesa dell'XI secolo, di cui si conservano il campanile, il battistero e la cripta.

La facciata a spioventi interrotti è suddivisa in cinque sezioni da pesanti contrafforti. Caratteristica principale è la grande ghimberga del portale principale, ricoperta da decorazioni vegetali di derivazione francese.

Sul fianco meridionale si trova il battistero, originario dell'XI secolo, costituito da una base a pianta cruciforme con absidiole semicircolari tra i bracci; il secondo piano presenta pianta ottagonale.

Sempre sul lato meridionale nei pressi del transetto si eleva la massiccia mole del campanile romanico.

Il prospetto orientale è caratterizzato da un'abside a pianta poligonale.

L'interno è a tre navate, cui si affiancano le navate laterali costituite da cappelle. La struttura è tradizionale, con una navata centrale più alta delle laterali, copertura a volta costolonata, supporti costituiti da pilastri polistili e colonne alternati.

Molto bella la copertura del battistero: i costoloni ricadono su esili colonnine e le volticine a vela ritagliano degli spicchi a sesto acuto.

La nicchia orientale ospita l'altare ed è l'unica della croce principale ad avere sezione semicircolare.

Su lato settentrionale si apre l'accesso diretto alla chiesa.

La chiesa di San Domenico, risalente alla fine del XIV secolo, ha una facciata simile, anche se più semplice, di quella della collegiata. Intorno alla metà de XV secolo si decise di uniformare la copertura delle cappelle che stavano sorgendo con quella delle navate, cosa che ha generato lo spiovente attuale, a capanna con salienti interrotti.

Il portale a sesto acuto è decorato da una fascia decorativa continua in cotto.

Un bel campanile del XIV secolo si innalza sul fianco settentrionale.

Un'abside poligonale chiude il prospetto orientale.

La ristrutturazione tardogotica ha fatto assumere all'interno il classico aspetto "a sala".