Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche
Il Duomo di Lucera
Il Duomo di Lucera venne fatto costruire da Carlo II d'Angiò tra il 1302 (data della consacrazione) ed il 1317 a seguito della sua vittoria sui saraceni che a partire dal regno di Federico II occupavano la città di Lucera. Si tratta di un interessante edificio in stile gotico angioino costruito, caso unico in Puglia, in gran parte in laterizio.
La facciata è asimmetrica con la parte destra occupata dalla massiccia torre campanaria e con una sottile torricina scalare addossata alla parte sinistra che a sua volta è a cononamento piatto.
Nella parte inferiore si aprono tre portali ogivali in marmo bianco che contrastano, insieme alle finestre, all'oculo centrale ed agli elementi di rinforzo sugli spigoli delle torri, sul fondo rosso del laterizio.
Il portale centrale, più ampio degli altri, è a fascio con un archivolto sorpassato in stile vagamente moresco.
I capitelli dello strombo sono riccamente decorati a tralci classici popolati con animali. In stile corinzio sono i capitelli delle colonne del protiro.
All'interno dell'archivolto si trova un'edicola contenente una statua della Madonna col Bambino del XIV sec.
I portali laterali richiamano quello centrale ma sono molto più semplici.
I rilievi dei capitelli sono meno raffinati ma hanno raffigurazioni zoomorfe originali (si noti il rilievo con la piccola civetta contornata da uccelli).
La torre campanaria è sormontata da una lanterna del XVI secolo.
Il fianco della chiesa è scandito da contrafforti marmorei ed è aperto da alte monofore.
Il transetto è eccedente rispetto alla navata ed ha una terminazione piatta aperta da alte monofore gotiche.
Le tre absidi poligonali sono rinforzate negli spigoli da contrafforti.
L'interno è a tre navate su pilastri con semicolonne addossate sulle quali ricadono gli archi longitudinali. Un ampio arco trionfale ogivale mette in comunicazione la navata con l'ampio transetto
Anche le navate laterali sono ricoperte con capriate lignee.
Nel muro orientale del transetto si aprono le tre absidi le cui volte sono sorrette da costoloni che ricadono sino a terra.
La colorazione bianca delle ampie pareti, che in origine dovevano probabilmente essere dipinte, accentua eccessivamente la luminosità dell'ambiente.
La decorazione scultorea è limitata alle foglie d'acanto scolpite sui capitelli e sulle imposte.