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San Leonardo in Lama Volara presso Siponto
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La chiesa di S. Leonardo con l'annesso ospizio sorge nei pressi del luogo in cui sorgeva l'abitato di Siponto, scomparso a partire dalla fine del XII secolo. Si tratta di uno dei pochi esempi rimasti dei luoghi in cui venivano accolti i pellegrini che si recavano al santuario del Gargano o all'imbarco nei porti della Terra di Bari diretti verso la Terrasanta.
Esitente a partire dall'inizio del XII secolo, l'ospizio di S. Leonardo ebbe sempre il favore dei Normanni e conobbe un lungo periodo di splendore che si concluse nella metà del XIII secolo. Entrato in possesso dei Cavalieri Teutonici nel 1261, l'istituzione conobbe alterne vicende fino ad epoca moderna quando fu oggetto di restauri in parte avventati.
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Al centro del lato Nord, quello orientato verso la strada che da Foggia porta al monte Gargano, risalta il bel portale principale della chiesa. Il portale centrale, di struttura derivata da modelli francesi, è ricoperta con pregevoli rilievi datati alla fine del XII secolo.
Il protiro che invece riprende una struttura molto diffusa in Puglia venne aggiunto in seguito, all'inizio del XIII secolo, senza adeguarlo in maniera precisa nè con il portale interno che appare sottodimensionato, nè col resto del finaco della chiesa in quanto si sovrappone alla fascia di archetti.
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Il portale è a doppio rincasso con la cornice esterna decorata con palmette e gli stipiti ricoperti con un tralcio abitato separati da colonnette. Un altro fregio a palmette dal sapore orientale ricopre la parte interna degli stipiti.
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I tralci abitati nascono dalla bocca di un drago a sinistra e da quella di un leone con due corpi a destra e sono popolati con figure animali ed umane di pregevole fattura.
I rilievi del portale derivano con grande probabilità dalla scuola abruzzese della seconda metà del XII secolo (Casauria, Pianella).
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I capitelli sono istoriati con scene collegate allArcangelo Michele (l'uccisione del drago e l'apparizione a Balaam) e con la visita dei Magi alla Sacra Famiglia.
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Al centro della lunetta campeggia il Cristo benedicente all'interno di una mandorla sorretta da angeli; la ghiera intorno è decorata con i simboli degli Evangelisti ed altre figure ricollegabili alla simbologia della redenzione dai peccati.
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Il protiro presenta due grifoni al di sopra delle clonne che ricadono su leoni stilofori scolpiti in modo molto espressivo.
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Delle lesene piatte dividono il fianco Nord in cinque specchi disuguali di cui quello centrale ospita il portale e gli altri sono aperti da monofore. Larghi archi poco aggettanti collegano le lesene.
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Agli estremi della navata sorgono due tiburi di cui solo quello occidentale è percorso da archi ciechi sulle facce. Gli archeologi non hanno elementi per datare con certezza questi elementi come peraltro tutta la struttura della chiesa che ha subito rimaneggiamenti già in epoca medievale.
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Le absidi si differenziano dal resto della chiesa per la decorazione. Sul finestrone campeggia il rilievo di Sansone ed il leone mentre le mensole del tetto sono decorate con protomi molto espressive ed altri rilievi non figurati. Questi rilievi sono in genere fatti risalire alla prima metà del XIII secolo.
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La facciata occidentale è stata resa asimmetrica dai lavori eseguiti dai Teutonici per ricavare in corrispondenza della navatella destra un edificio di servizio a due piani.
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Il piano superiore di questo locale, cui si accede tramite una scala esterna, è aperto da due coppie di bifore gotiche. Su questo lato si estendono i resti del monastero.
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Attraverso un bel portale a doppio rincasso dagli archivolti sorpassati di tipo islamico si accede ad un locale voltato a crociera ogivale con gli archi che ricadono su interessanti capitelli. Sul lato destro una finestra consente di affacciarsi nell'interno della chiesa.
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Dal locale ci si può affacciare sul presbiterio della chiesa di fronte all'absidiola destra.
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All'interno la chiesa ha la tradizionale struttura delle chiese con cupole in asse anche se in questo caso solo le due campate estreme cono effettivamente coperte da cupole mentre la centrale è a botte ogivale.
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Le due cupole sono diverse tra loro. Quella orientale ricade su un'imposta da cui si dipartono i pennacchi mentre in quella occidentale la concavità si sviluppa nei pennacchi senza elementi di raccordo.
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Le navate laterali hanno una copertura a semibotte. La struttura è sorretta da quattro pilastri compositi di cui quelli di destra sono inglobati nel muro di contenimento dell'edificio a due piani.
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Solo il pilastro a destra dell'ingresso presenta semicolonne addossate ed è dotato di ricchi capitelli di cui uno istoriato.
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Nel tetto della campata centrale si apre un oculo attraverso il quale la luce del sole cade all'interno dell'acquasantiera posta a destra dell'ingresso durante il solstizio d'estate. Come la maggior parte degli edifici medivali, significati esoterici si nascondono nella loro struttura architettonica.
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