Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche
Santa Maria a Uta
Per la chiesa di S. Maria non si hanno fonti antecedenti il 1363 ma per motivi stilistici la sua costruzione può essere attribuita alle stesse maestranze toscane che eressero la cattedrale di S. Giusta ad Oristano (1135-45). In corrispondenza della parte iniziale della navatella sinistra e della navata centrale sorgeva una chiesa a due navate a partire dalla quale venne costruita la nostra chiesa.
Il portale presenta stipiti monolitici lisci con capitelli a foglie d'acqua e caulicoli; sulla larga architrave ricade l'arco di scarico a conci di materiali a colori diversi che determinano un sottile distacco cromatico. La ghiera esterna è ricoperta con rilievi a nastri intrecciati.
In uno dei conci della lunetta è inciso un disco a disegni geometrici, forse in origine intarsiato.
I capitelli sono decorati con caulicoli dalla superficie percorsa da fori eseguiti col trapano.
Una fascia ad archetti interrotta dal portale ed una cornice a palmette stilizzate delimitano la parte inferiore della facciata. Uno spazio vuoto ed una seconda cornice la dividono dalla strette parte superiore arricchita da una fascia di archetti. Al di sopra una bifora ed un campaniletto a vela trecentesco.
Gli archetti della facciata sono a tripla ghiera e poggiano su peducci scolpiti in maniera raffinata con soggetti figurati o geometrici.
I fianchi sono scanditi da lesene distribuite irregolarmente e collegate da fasce continue di archetti.
Gli archetti sono a triplice ghiera nell'ordine superiore, a doppia in quello inferiore. I peducci sono tutti a forte aggetto e scolpiti.
Su una lesena del fianco settentrionale sono inserite due protomi di ariete.
Sul fianco Sud si apre la semplice Porta Santa, dalla lunetta decorata con un disco scolpito con un esapetalo al centro.
Il prospetto posteriore ha quasi la stessa struttura di quello anteriore, con le lesene che scandiscono il cilindro absidale, la cornice ad archetti, la fascia liscia dei semitimpani. Manca la cornice di separazione del livello superiore, cosa che permette una transizione più morbida tra le diverse sezioni.
Continua la sequenza dei peducci scolpiti (interessante la testa umana dai capelli accuratamente pettinati) mentre sulle lesene si osservano alcune croci incise.
L'interno a tre navate coperte da capriate è molto semolice e luminoso; l'ampiezza degli intercolumni dà la sensazione di unitarietà dello spazio.
Una coppia di colonne è costituita dalla sovrapposizione di un pilastro e di una colonna scanalata di reimpiego come i relativi capitelli corinzi. Le altre colonne hanno invece capitelli medievali, sempre derivati dal tipo corinzio.
Il cilindro absidale si inserisce nel muro di fondo della navata con la sola mediazione di due sottili capitelli imposta.