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L'abbazia di San Salvatore all'Amiata
L'abbazia di San Salvatore all'Amiata fu una delle più ricche fondazioni benedettine della Toscana, posta com'è lungo l'importante via Francigena. La chiesa abbaziale venne consacrata nel 1039 e fu in seguito modificata dopo il 1230 quando passò ai Cistercensi. La facciata è affiancata da torri di cui la destra incompiuta: gli studiosi non hanno trovato accordo sulla datazione di questa struttura riconducibile ai westwerk germanici non comune nel panorama del romanico italiano.
Sicuramente ascrivibile al XIII secolo è il portale, mentre la grande polifora centrale è stata inventata e costruita da un certo Arch. Bellini nel 1929.
Ad una fase precedente (X-XI secolo) si possono far risalire le serie di archetti pensili delle torri e delle fasce sottogronda della navata.
L'interno (modificato nel XIII secolo) è a navata singola con presbiterio notevolmente rialzato sopra la cripta. Lo stretto transetto voltato a crociera precede tre absidi a terminazione piatta di cui la centrale è preceduta da un avancorpo voltato a botte. Sicuramente il transetto originario era caratterizzato da absidi semicircolari.
Il muro di controfacciata è aperto da un alto arco che dà accesso all'atrio posto al piano terreno della corpo di facciata ed ad una loggia posta al primo piano.
La chiesa conserva la bellissima cripta originaria, costituita da tredici navatelle coperte a crociera e sorretta da una selva di colonne dalle interessanti decorazioni scultoree. Le tre absidi originarie, circolari affiancate da nicchie, sono state sostituite da vani rettangolari.
La cripta si estendeva con altre due campate nella direzione della navata. Distrutte nel XIII secolo, queste campate sono state reintegrate in seguito.
Nella forma attuale l'abside centrale è divisa in tre campate di cui la centrale è prolungata da una piccola nicchia.
I fusti della maggioranza delle colonne sono ravvivati da motivi scolpiti di grande varietà.
Molto interessante è il parco dei capitelli, decorati in gran parte con motivi geometrici.
Alcuni assumono la forma a cesto ravvivato da motivi vegetali stilizzati.
Alcuni capitelli presentano protomi umane e taurine eseguite a forte rilievo.
Caratteristica distintiva è il motivo degli abachi divisi in spicchi corrispondenti alla ricaduta dei costoloni. Si tratta di una soluzione che trova un precedente nella chiesa di Cristo de la Luz, precedente moschea, di Toledo risalente al X secolo.
Molto elaborate e differenziate sono anche le basi delle colonne.
Nei pressi dell'abbazia si trova il borgo di San Salvatore che costituisce l'insediamento di origine monastica meglio conservato della Toscana. Sviluppatosi tra l'VIII ed il XIV secolo conserva in gran parte la struttura urbanistica medievale.