Il duomo di Carrara

Il duomo di Carrara

L'interno a tre navate su sequenze di colonne interrotte da pilastri compositi all'altezza del presbiterio dal quale la navata è separata da un arco trionfale. La copertura della navata centrale è lignea per tutta la sua lunghezza mentre le navatelle hanno volte a crociera.

Una sola abside che ha la stessa ampiezza della navata domina il presbiterio, leggermente rialzato rispetto al livello del resto della chiesa.

Le finestre ogivali hanno anche all'interno i capitelli d'imposta estesi verso l'esterno mentre solo quella centrale ha lo sguancio decorato da una foglia.

Gli archi longitudinali sono sormontati da un alto muro liscio, aperto in alto da una serie di monofore. Anche se la parte orientale della chiesa è stata costruita nel Duecento, solo le terminazioni ogivali delle monofore parlano il linguaggio gotico.

I capitelli delle prime tre campate dalla parte della facciata appartengono alla prima campagna di costruzione.

Lo stile dei capitelli, di cui uno solo istoriato con la Visitazione, richiama anche qui il cantiere del duomo di Parma.

Di influenza toscana sono i rimanenti capitelli corinzieschi e compositi, inseriti nella seconda campagna.

Tra le opere conservate nella chiesa si segnala il sarcofago di San Ceccardo, eseguito nel XIV secolo a partire da un unico blocco di marmo e che una volta conteneva i resti del santo.

Sempre del XIV secolo sono le due statue raffiguranti l'Annunciazione, bell'esempio di scultura pisana. Le statue sono conosciute come "le Cassanelle".

Nelle vicinanze uno dei pochi affreschi rimasti, un dipinto votivo sempre del XIV secolo.

Opera del fiorentino De Guadi che le scolpì nel XV secolo sono le statue che facevano parte dell'altare maggiore e che sono state ricomposte nella navata sinistra.

Due colonne monolitiche coronate da bei capitelli corinzi inquadrano la porta opposta rispetto a quella di S. Giovanni. Ignoto è l'utilizzo originario.

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