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San Pietro a Gropina
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La pieve di Gropina sorge su una collina dominante la strada medievale dei "Sette Ponti" che ripercorre l'antica via Cassia. Scavi archeologici hanno evidenziato la presenza di un insediamento romano la cui importanza è dimostrata dalla presenza di una chiesa plebana. L'attuale costruzione risale alla prima metà del XII secolo per quello che riguarda la navata centrale che è stata probabilmente affiancata nella seconda metà dello stesso secolo da due navate laterali. L'irregolarità della facciata (la bifora ed il portale non in asse col vertice) testimoniano di interventi non organici anche se il paramento appare regolare. L'oculo è inserimento cinquecentesco.
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Il prospetto absidale si distingue dai semplici fianchi e facciata per la ricchezza architettonica. La parte inferiore del cilindro absidale è percorso da arcature cieche sormontate da una loggia su colonne. Si noti al centro della loggia la colonna annodata che testimonia un'influenza campionese. Le terminazioni delle navate sono invece sottolineate da una serie di archi pensili. La semplice torre campanaria risale al 1223.
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Il grandioso interno è a tre navate coperte da capriate e divise da colonne ad entassi pronunciata sormontate da grandi capitelli scolpiti. Unica eccezione è la coppia di pilastri posti a delimitare la zona presbiteriale.
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Le ultime campate delle navate laterali sono ricoperte con volte costolonate per evidenziare l'importanza della zona presbiteriale.
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Di grande bellezza e leggerezza è il cilindro absidale che riprende il tema della loggia superiore dell'abside arricchendola con un'altra loggia al di sotto. Ai sette archi della loggia superiore ne corrispondono otto in quella inferiore. I capitelli riprendono stilizzandoli motivi di derivazione classica.
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Di grande interesse gli elementi scultorei delle navate, più antichi e arcaici nella destra, più raffinati e recenti nella sinistra.
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Il capitello di controfacciata della navata destra raffigura con un rilievo piato la scrofa che allata i maialini, simbolo della Chiesa che accudisce i fedeli.
Il primo capitello porta la raffigurazione di tre cavalieri armati che si dirigono verso un mostro cavalcato dal demonio.
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Il capitello raffigura la lotta della Virtù contro i Vizi, rappresentati anche dai genietti itifallici posti sugli spigoli.
Gli altri capitelli della navata sono invece decorativi con leoni, aquile ed elementi vegetali trattati plasticamente con maestria.
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Venendo alla navata sinistra, a parte il capitello di controfacciata (di stile arcaico), i capitelli sono ricoperti da elementi vegetali e mascheroni trattati con maggiore raffinatezza.
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Il terzo capitello è il più ricco di elementi figurati. Verso la navata Cristo benedicente in mandorla è opposto a Sansone in lotta con il leone.
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Sulle altre facce un profeta che stende il rotolo si oppone alla raffigurazione di Paolo e di Pietro con le chiavi.
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Mentre i capitelli precedenti evidenziano un'influenza padana, il quarto è ricoperto con l'affascinante raffigurazione della Lussuria (esseri femminili con mostri alati attaccati ai seni) e del giudice infernale che si tira la barba come gesto d'ira, di sicura ispirazione provenzale.
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L'arredo più interessante della chiesa è l'ambone per il forte contrasto degli elementi decorativi. Il pulpito è decorato con rilievi piatti raffiguranti elementi decorativi astratti ed esseri mostruosi mentre sulla fronte il leggio è decorato con i simboli degli Evangelisti in un rilievo molto plastico.
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Altro elemento molto interessante per il contrasto delle ispirazioni è il sostegno, dove torna la colonna annodata di ispirazione campionese mentre il capitello è decorato con raffigurazioni molto arcaiche di figure umane oranti.
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