Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Domenico a Perugia
Costruita nel corso del XIV secolo, la chiesa di San Domenico venne ricostruita da Maderno nel XVII secolo. La struttura gotica è riconoscibile all'esterno sui fianchi e, soprattutto nella parte absidale. Sul fianco destro si eleva un campanile del XV secolo.
Il presbiterio si caratterizza per la giustapposizione di enormi volumi parallelepipedi che danno all'insieme l'aspetto di una fortezza.
Il prospetto orientale è a terminazione piatta; l'abside centrale sporgente è aperta da uno dei più grandi finestroni gotici d'Italia, decorato con vetrate del XV secolo.
Racchiusa tra possenti contrafforti, la semplice facciata a capanna è incompiuta nel rivestimento.
L'interno è stato completamente ricostruito in epoca moderna. Riconoscibile è la struttura originaria del presbiterio, con l'abside centrale affiancata da coppie di absidi di dimensioni ridotte.
Le due cappelle a sinistra conservano resti della decorazione ad affresco originaria e la copertura a volte ogivali costolonate.
La prima cappella, dedicata a S. Domenico, conserva sulla parete a sinistra un insieme di affreschi votivi databili intorno al 1370 raffiguranti l'Epifania, scene di martirio e teorie di santi.
Sulla parete opposta altri due affreschi raffigurano il martirio di S. Pietro Martire e di S. Sebastiano; all'estrema destra S. Antonio. Quest'ultimo affresco è datato 1396.
La seconda cappella conserva la volta decorata con affreschi raffiguranti gli Evangelisti seduti all'interno di scranni gotici. Belli i costoloni a sezione poligonale che ricadono su colonne addossate che ricadono sino a terra.
Nella cappella adestra di quella centrale si conserva il gotico monumento funebre di Benedetto XI, attribuito a seguaci di Arnolfo di Cambio (1325). La struttura è molto complessa ed è caratterizzata dalla doppia imagine del defunto. Egli appare come gisant (dimensione terrena) sopra il basamento inferiore e come eletto (dimensione paradisiaca) ai piedi della Madonna nel tabernacolo superiore.
Il gisant è posto su un basamento riccamente decorato con formelle scolpite. In questo sarcofago è molto limitato l'uso dell'intarsio che trova posto quasi esclusivamente nelle leggere colonne tortili del tabernacolo.
Sulle colonnine sono scolpite numerose figurine umane, ora molto frammentarie, che si arrampicano. Simboleggiano forse le anime dei defunti che ascendono al Paradiso.
Due belle figure di angeli si apprestano a chiudere il velo di fronte al gisant, ritratto in maniera realistica. Questo elemento simboleggia la chiusura della vicenda terrena del defunto.
Al di sopra del gisant si trova il sarcofago vero e proprio decorato con formelle raffiguranti S. Pietro, S. Paolo e due Evangelisti.
Al di sotto di un leggero tabernacolo il defunto è presentato da un santo domenicano alla Madonna col Bambino.

Corona la composizione il rilievo a mezzobusto di Cristo benedicente all'interno di un trilobo simboleggiante la Trinità.

Si segnala inoltre, nella quarta cappella destra, l'altare con decorazione architettonica e plastica policroma (Madonna e angeli, Annunciazione e santi) di Agostino di Duccio (1459).
Ritorno alla pagina precedente