Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di Ferrara
La cattedrale di Ferrara nella sua forma attuale è costituita da una stratificazione di interventi. Eretta a partire dal 1135, del periodo romanico conserva il lato destro e la parte bassa della facciata. Alla metà del XIII secolo risale la parte alta della facciata, al rinascimento l'abside ed il campanile, al XVIII secolo tutta la struttura intermedia che nulla mantiene dell'originale.
Al di sopra della base romanica, la facciata è costituita da tre parti, divise da contrafforti ed aperte da logge, che si innalzano in tre cuspidi uguali.

Al centro, fulcro della costruzione, è il bellissimo protiro che, al di sopra del portale romanico, si apre in una loggia ed è coronato da un timpano.

Il portale romanico fa parte della prima fase costruttiva dell'edificio. E' caratterizzato dalla ricca decorazione scultorea attribuità a Niccolò.

Il protiro è sorretto da colonne e leoni di ricostruzione: gli originali sono conservati nel nartece della chiesa.

Ai lati dell'arco del protiro sono inseriti i rilievi raffiguranti Giovanni Evangelista e Giovanni Battista.
L'estradosso dell'arco è decorato con formelle a rosette; la chiave d'arco presenta un rilievo con l'Agnus Dei.
I sostegni del protiro sono costituiti da una colonna ofidica sorretta da un telamone che a sua volta è sorretto da un leone stiloforo in marmo veronese.
Il telamone di sinistra è un giovane che sorregge la colonna mentre sta seduto su un sedile. Il leone stiloforo è raffigurato con un ariete tra le zampe.
Il giovane dai capelli riccioluti si aiuta con entrambe le mani nello sforzo di sostenere la colonna, costituita da un fascio di colonnine che si attorcigliano in un nodo; un capitello fogliato corona la struttura.
Il secondo telamone è un vecchio che poggia su un leone che tiene tra le zampe un bovino.

Il vecchio tiene le gambe incrociate e si appoggia con la mano destra sul ginocchio per bilanciare il peso.

Il portale propriamente detto presenta degli strombi a fascio di colonnine e pilastrini; l'archivolto racchiude una lunetta raffigurante San Giorgio ed il drago che poggia su un'architrave scolpita con le storie di Cristo.
Attorno alla lunetta è scolpita l'epigrafe che attirbuisce i rilievi a Niccolò:

ARTIFICEM GNARUM - QUI SCULPSERIT HAEC NICHOLAUM

HUNC CURRENTES - LAUDENT PER SAECULA GENTES

All'interno della lunetta San Giorgio ha trafitto il drago con la lancia e si appresta a finirlo con un colpo di spada. Si tratta di un rilievo di grande valore artistico per il dinamismo dell'azione e la resa plastica del cavallo e del cavaliere. Sono ancora visibili tracce della colorazione originale.

L'architrave, al di sotto della usuale teoria di archi su colonnine decorate, presenta alcune scene della vita di Crsito. Da sinistra la prima scena è la Visitazione.
Segue la scena del Presepe e, a destra...
...i pastori stanno ricevendo l'annuncio da un angelo che ha preso il posto della torricina normalmente posta all'incrocio degli archi.
L'adorazione dei Magi occupa due archi.

Segue l'affollata scena della Presentazione al Tempio e...

...la fuga in Egitto.

Per ultima, la scena del Battesimo di Cristo.

La lunetta è circondata da una ghiera scolpita con tralci abitati che si dipartono da un mascherone.
L'archivolto poggia su uno stretto blocco capitellare decorato a palmette tra le quali sporgono testine umane ed animali.
I piedritti a fascio del portale presentano una ricca decorazione scultorea i cui elementi principali sono le figure raffiguranti l'arcangelo Gabriele (a sinistra), l'Annunciata (a destra) ed i quattro profeti che predissero l'Annunciazione, Daniele, Geremia, Isaia ed Ezechiele.
Le figure sono frontali, solo le teste assumono evidenza plastica mentre le braccia e le vesti sono appiattite; non vi è alcun tentativo di uscire dalla forma geometrica del pilastrino. Le figure devono assumere l'aspetto di icone senza tempo.
Evidentemente meno legate a convenzioni rappresentative, i telamoni dell'architrave appaiono più riusciti dal punto di vista naturalistico.
Degni nota sono i piccoli rilievi che ricoprono i pilastrini degli strombi: all'interno di nicchie e formelle, si possono vedere soggetti tratti dal bestiario medievale, a raffigurare la varietà delle creature che abitano la terra.
La parte superiore del protiro è opera data intorno al 1250. E' costituita da una loggia al di sopra della quale, su tre registri, si sviluppa il tema del Giudizio Universale.

Opera di influenza francese, costituisce un unicum nel panorama della scultura architettonica gotica in Italia.

I pennacchi degli archi della loggia sono occupati dalla raffigurazione della resurrezione della carne: i morti risorgono uscendo dai loro sepolcri.
Al centro del fregio superiore l'arcangelo Gabriele sta procedendo alla pesatura delle anime (la Psicostasi).
Gli eletti vengono poi condotti verso il Paradiso, i dannati si avviano incatenati verso l'Inferno.
La processione continua sui lati del protiro verso...
...la lunetta dove è raffigurato l'inferno che ingoia le anime ed il calderone dove vengono suppliziati i reprobi.
Dalla parte opposta il Paradiso è simboleggiato da Abramo nel cui grembo vengono ospitate le anime degli eletti.
Nel timpano è raffigurato Cristo Giudice all'interno di una mandorla.
Ai lati due angeli ostentano i simboli della passione mentre la Vergine e San Giuseppe, inginocchiati, intercedono per l'umanità. Sugli spioventi del timpano, i vegliardi dell'Apocalisse sono testimoni dell'evento.
La facciata è aperta anche da due portali minori, entrambi con architrave liscia e lunetta decorata da una ghiera di formelle contenenti animali reali e fantastici.
L'archivolto del portale sinistro poggia su due capitelli decorati da rilievi raffiguranti una testa che spunta dalla vegetazione e due draghi alati attorcigliati.
Il portale destro ha come unica differenza la presenza nella lunetta di un rilievo con la mano di Dio benedicente.
La ghiera della lunetta è costituita da formelle che richiamano lo stile di quelle del portale principale.
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