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Sant'Apollinare in Classe a Ravenna
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Iniziata dal vescovo Ursicino intorno al 536 e consacrata da Massimiano nel 549, Sant'Apollinare in Classe costituiva solo una delle numerose chiese esistenti nella città di Classe che costituiva il porto di Ravenna. Il progressivo interramento del porto ha portato all'abbandono del sito ed alla progressiva scomparsa degli edifici. La basilica di Samt'Apollinare si è fortunatamente conservata nelle forme originarie.
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La basilica è un edificio basilicale costruito completamente in mattoni la cui facciata tripartita è preceduta da un ampio portico che si apre sull'esterno con tre ampie trifore.
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SuI fianchi sono aperti da due ordini di ampie finestre che trovano posto al di sotto di archi che ricadono su lesene piatte. Solo nell'ordine superiore si osservano dei capitelli tra gli archi ed i loro supporti.
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Sul fianco sinistro della chiesa sorge il bel campanile cilindrico risalente al X secolo, aperto da cinque ordini di aperture: uno di grandi monofore, uno di bifore e tre di trifore di ampiezza crescente.
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Il campanile è unito al corpo della chiesa da un basso passaggio coperto. La base del campanile è l'unico punto in cui si è cercato un effetto decorativo nella disposizione di mattoni di diversa colorazione.
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Il prospetto posteriore è dominato dalla ampia abside poligonale. Ai sui lati i piccoli locali denominati Prothesis e Diakonikon, funzionali alla liturgia ortodossa.
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Il luminosissimo interno conserva le caratteristiche delle basiliche italiche. Le tre navate coperte a capriate sono divise da file di colonne su cui ricadono gli archi al di sopra dei quali si distende un'ampia superficie muraria aperta da numerose finestre.
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Le bellissime colonne sono in marmo striato del Proconneso. Le loro basi delle colonne sono costituite da blocchi parallelepipedi decorati con motivi a losanghe
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I capitelli sono tutti uguali e del tipo a foglie mosse dal vento. Le linee dell foglie sono sottolineate mediante l'uso del trapano. Al di sopra si trovano alti pulvini con croci scolpite sul lato verso la navata.
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Il presbiterio è sollevato di alcuni gradini sul piano della navata ed è dominato dall'abside che ha una larghezza di poco inferiore a quella della navata.
Nell'abside e sull'arco trionfale si estende un complesso mosaico che si è conservato intatto.
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Il patrono della chiesa Sant'Apollinare appare in atteggiamento orante in mezzo ad un paesaggio paradisiaco e circondato da dodici pecore.
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In questo contesto le pecore non rappresentano gli Apostoli ma i fedeli della chiesa ravennate, per i quali il patrono sta intercedendo.
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Il prato verdissimo è cosparso di alberi, uccelli, fiori e rocce, oggetti raffigurati con notevole naturalismo.
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Al di sopra appare un'originale raffiguraione della Trsfigurazione in cui Cristo è sostituito dalla croce gemmata che reca la Sua immagine e che rappresenta la Parusia, cioè la seconda venuta alla fine dei tempi.
Al di sopra della croce di legge l'acrostico greco che significa "pesce" che richiama la formula "gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore". Alla base la scritta "SALUS MUNDI" richiama il Suo sacrificio redentore.
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Al di sopra della croce si vede la mano di Dio mentre ai lati appaiono le figure dei proferi Mosè ed Elia.
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Le altre tre pecore rivolte verso la croce simboleggiano Pietro, Giovanni e Giacomo, testimoni della Trasfigurazione.
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Tra le finestre alcuni vescovi di Ravenna (Severo, Urso, Ecclesio ed Ursino) sono raffigurati in piedi al di sotto di nicchie. Essi assistono il patrono e partecipano alla preghiera.
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Sui lati appaiono altre due scene eseguite più tardi (671-677). A destra Melchisedec, Abele e Abramo prefigurano tutti il sacrificio di Cristo.
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A sinistra l'imperatore Costantino IV Pogonato è raffigurato mentre conferma al diacono Reparato, in presenza dei fratelli Eraclio e Tiberio, i privilegi che concedevano alla chiesa di Ravenna l'autonomia da Roma.
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In fondo alla navata sinistra si trova un bel ciborio del IX secolo. Sorretto da quattro colonne in parte tortili ed in parte scanalate, il ciborio è costituito da quattro lastre ad arco le cui superfici sono ricoperte con rilievi sia all'interno che all'esterno.
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I soggetti dei rilievi sono tratti dal reportorio altomedievale: intrecci di nastri, pavoni, croci, tralci.
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I capitelli riprendono schematizzandoli gli elementi dei capitelli classici.
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L'altare presenta, al di sotto di una mensa sostenuta da colonne, una struttura aperta da una fenestrella confessionis. Il paliotto è composto da un fronte d'altare scolpito con apostoli e da un elemento a cuspide altomedievale.
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Lungo le navate sono allineati molti sarcofaghi paleocristiani (V-VI secolo) che saranno oggetto di un'altra scheda.
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