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San Giovanni forcivitas a Pistoia
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La chiesa di San Giovanni venne eretta fuori dalle mura di Pistoia già nell'VIII secolo. Nella seconda metà del XII secolo venne riedificata con una struttura ad aula semplice con una singola abside; a questa fase risale il paramento bicromo del fianco sinistro. Tra il 1322 ed il 1344 la chiesa venne ampliata anche a spese del chiostro romanico; la terminazione orientale ebbe un'abside piana mentre il paramento venne esteso in maniera omognea nella nuova sezione.
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Solo il muro sinistro della chiesa è facilmente osservabile in quanto il lato opposto (che è stato ricostruito in epoca gotica con il paramento bicromo ma senza la sovrapposizione delle arcate) è chiuso da edifici mentre la facciata (incompiuta) e l'abside si aprono su stretti vicolo.
Si assiste qui alla sovrapposizione di tre ordini di arcate di altezza decrescente sovrapposte ad un paramento costituito da filari alternati bianchi e verdi.
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Il risultato di tale "scontro" è l'annullamento della consistenza architettonica della muratura, tipico delle facciate romaniche pistoiesi ma qui portato all'estremo.
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Il livello inferiore è costituito da archi su lesene, In particolare le ultime due campate sono state costruite in epoca gotica durante l'opera di allungamento dell'edificio.
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In tutti gli ordini gli archi sottendono dei rombi gradonati bicolori che nella parte più interna ospitano fini tarsie geometriche.
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I capitelli delle lesene sono fogliati, con teste umane ed animali che talvolta sporgono tra la vegetazione.
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Gli ordini superiori sono costituiti da arcate poggianti su colonne addossate.
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Il paramento bicromo di fondo è talvolta arricchito dall'inserimento di elementi contrastanti a forma di rombo e cerchio. Questi elementi decorativi di dettaglio vengono inseriti senza una particolare attenzione all'ordine della composizione.
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Sul fianco si apre il portale principale della chiesa, dalla tipica struttura dei portali pistoiesi.
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Il portale è affiancato da due colonne addossate coronate da capitelli corinzi. L'architrave poggia su due imposte corizie ed è scolpita con una raffigurazione dell'Ultima Cena, autografa di Gruamonte.
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Gli apostoli sono raffigurati in posizione frontale dietro una tavola coperta da una tovaglia. L'infittirsi delle pieghe della tovaglia e degli abiti e lo sfondo, ricoperto da racemi indicano nel grafismo superficiale la caratteristica dello stile di Gruamonte.
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L'aerchivolto è impostato su due capitelli raffiguranti due leoni che atterrano un orso ed un uomo dalla fisionomia di un moro.
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La parte absidale, completata in epoca gotica conserva il paramento bicromo ed è scandita da una solo sequenza di archi di cui quello centrale, più alto, racciude una slanciata bifora. Altre due monofore lanceolate si aprono ai lati.
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