Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche
Santo Stefano a Caorle
La chiesa di S. Stefano a Caorle venne consacrata nel 1038 ed appartiene al gruppo di chiese dell'Alto Adriatico che ripropongono i moduli costruttivi delle chiese paleocristiane di tradizione ravennate del V e VI secolo, pur inserendo caratteri strutturali e decorativi già romanici.
La facciata a salienti è rinforzata da due contrafforti che la dividono in tre sezioni, ognuna delle quali è aperta da un semplice portale e da un oculo. La facciata era probabilmente preceduta da un portico e da un battistero.
Ai lati del portale principale sono inserite due lastre di reimpiego, attribuibili ad una bottega bizantina del X secolo e raffiguranti S. Agostino e S. Giorgio.
Il lato meridionale presenta una serie di monofore che aprono il muro della navata centrale mentre la cornice sottogronda della navatella è delimitata da una fascia di archetti intrecciati sormontata da denti di lupo.
Il prospetto posteriore presenta un'unica abside (le altre due sono inscritte nel perimetro murario) il cui cilindro è scandito da arcature cieche a doppia ghiera.
Di fronte alla facciata sorge il bel campanile a canna cilindrica con cuspide conica, alleggerito a metà altezza da una galleria su colonnine interposta tra altri livelli aperti simmetricamente da monofore e bifore.
Il campanile è costruito al di sopra di un basamento in piccoli conci di pietra, con una porta di accesso rivolta verso la chiesa.
L'interno è a tre navate coperte da capriate e i cui archi longitudinali sono sorretti da colonne e pilastri alternati.
Le absidi delle navate laterali non sporgono in pianta essendo inscritte nella muratura.
Nalla conca absidale si può osservare un affresco molto consunto (fine del XIV secolo) in cui S. Stefano ed un altro santo intercedono presso la Madonna a favore di due gruppi di frati.
Gli abachi dei capitelli corinzi delle colonne ed i capitellini dei pilastri sono decorati con palmette niellate.
Elementi scultorei interessanti si possono osservare nella chiesa, come questa acquasantiera collocata su un capitello rovesciato.
I rilievi marmorei murati sulle pareti interne possono essere fatti risalire all'VIII-IX secolo e provengono dalla precedente basilica di S. Stefano.
Un pluteo decorato a nastri intrecciati e con due pavoni è riutilizzato di fronte al lettorino.
Nell'abside è conservato un paliotto argenteo di scuola bizantina del XII secolo con le immagini di Cristo in trono, della Vergine e dell'Arcangelo Gabriele.