Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


San Pietro al monte a Civate
Il monastero di San Pietro sorge sulle pendici del monte Pedale, su un piano raggiungibile con un'ora di cammino dal borgo di Civate. La sua storia si perde nella notte dei tempi anche sembra poter essere fatto risalire all'epoca longobarda. Conobbe un periodo di grande ricchezza tra il X e l'XI secolo per conoscere nei secoli successivi la decadenza comune a tutte le comunità monastiche.
Varcato l'arco di accesso al terreno del monastero si incontra l'oratorio di San Benedetto, semplice edificio dal corpo principale a pianta quadrata con tre absidi semicircolari ed un vano rettangolare ad occidente.
I cilindri absidali sono coronati da archetti pensili. Nell'abside meridionale, all'interno di una rientranza della muratura delimitata da archetti e denti di sega (in quella orientale), si apre una semplice porta.
All'interno il vano centrale ha copertura lignea; su di esso si innestano le absidi con un profilo a doppio rincasso. Negli angoli delle semicolonne fanno pensare ad un progetto originario che prevedesse una copertura a volta.
Il vano occidentale conserva la copertura a crociera.
L'unico elemento decorato rimasto è l'altare che presenta sul lato frontale Cristo che regge un libro con la scritta "EGO SUM LUX MUNDI" affiancato da Maria e S. Giovanni.
Sul fianco destro è raffigurato in posizione frontale S. Benedetto, col pastorale ed il libro aperto che porta la scritta "EGO SUM BENEDICTUS ABA". A sinistra S. Andrea regge nelle mani un rotolo ed una croce.
Di fronte all'oratorio si trova la monumentale scalinata che conduce al livello della chiesa, in corrispondenza dell'abside orientale, costruita al di sopra di una cripta.
L'abside orientale è precedurta da un ampio ambulacro a due piani a pianta semicircolare e da un vestibolo quadrangolare in corrispondenza del quale termina la scalinata. La complessa opera non è databile con facilità anche se viene fatta risalire alla fine dell'XI secolo.
I fianchi della chiesa è scandito da lesene piatte collegate da archetti pensili. Quello meridionale aperto da numerose monofore ricostruite durante i restauri.
L'abside occidentale è addossata al pendio ed è priva di finestre. L'unico elemento decorativo è il coronamento di archetti pensili.
Alla sommità della scala si trova il vestibolo aperto da bifore attraverso il quale si accede all'ambulacro sotto cui si trova la porta ricavata nel muro dell'abside orientale.
L'ambulacro è aperto da alcune bifore su colonnine dai capitelli a stampella in gran parte rifatte durante i restauri.

Sopra la porta si trova un affresco raffigurante Cristo che consegna a Pietro le chiavi ed a Paolo il Libro della Legge.

Attraverso la porta dell'abside orientale si accede alla chiesa passando attraverso un ambiente triabsidato preceduto da una sorta di nartece a tre campate su colonne. Questa zona è caratterizzata da un ciclo di affreschi in gran parte conservato e da una ricca decorazione a stucco.
Le colonne sono ricoperte con stucco scolpito in modo da farle diventare tortili. Anche i capitelli fogliati sono in stucco come pure la ricca cornice a decorazione vegetale che costituisce gli archivolti.
Molto belli sono i rilievi raffiguranti una chimera ed un grifo che trovano posto nelle lastre poste ai fianchi del breve corridoio di accesso.
Il ciclo di affreschi, a soggetto apocalittico, trova la conclusione nella magnifica scena posta sul lunettone sopra gli archi. Dovuto a più artisti, il ciclo viene datato tra la fine dell'XI e la fine del XII secolo.
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