Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il duomo di Cremona
Il duomo di Cremona costituisce uno dei maggiori monumenti romanici della Lombardia e compone, insieme al Torrazzo, al battistero ed al Palazzo del Comune, uno degli insiemi medievali più importanti d'Italia. La facciata del duomo presenta due ordini di loggette, un rosone ed un protiro risalenti al periodo gotico ed un coronamento che insieme al portico risalgono al XVI secolo.
Il portale ed il protiro che lo precede presentano una interessante stratificazione di testimonianze scultoree: il portale vero e proprio risale alla prima metà del XII secolo, il protiro è opera campionese dell'inizio del XIII secolo ed incorpora un fregio di rilievi antelamici raffiguranti il ciclo dei Mesi (fine del XII secolo) mentre la loggia superiore ospta delle statue di scuola toscana risalenti al 1310.
L'elemento più interessante del portale sono le raffigurazioni di quattro profeti che si trovano sui piedritti: sono rappresentati in atteggiamento oratorio e con in mano lunghi rotoli su cui è scolpito il testo delle loro profezie
Si tratta di bellissime sculture i cui dettagli dei volti e del vestiario sono rappresentati molto finemente. I corpi però non accennano a distaccarsi dal fondo essendo ricavati rigidamente in un volume parallelepipedo
La rigidità delle forme ed il grafismo dei dettagli non si traducono in una astratta ieraticità delle forme. I profeti si volgono verso il fedele che entra in chiesa trasferendo emotivamente il loro messaggio profetico.
Il portale presenta una profonda strombatura a fascio, risultato della ristrutturazione del XIII secolo che ha portato all'aggiunta del protiro.
Le colonnine, tendenzialmente lisce sui piedritti, si prolungano con la mediazione di piccoli capitelli fogliati nell'archivolto.
Tutti i componenti toroidali sono qui decorati a tronco di palma, a asce bipenni, a palmette...
La ghiera più interna dell'archivolto presenta una decorazione a tralcio abitato, probabilmente già presente nel portale originario.
Due sculture raffiguranti il toro ed il leone alati sono stati inseriti al livello dei capitelli del portale. Si tratta di sculture provenienti da un più tardo timpano scolpito e qui riutilizzate.
Dal portale originario derivano anche i due telamoni posti alla base delle colonnine più interne, probabilmente di scuola wiligelmica.
Anche il protiro presenta numerose sculture provenienti da contesti ed epoche diverse. Molto belli sono i telamoni delle mensole interne su cui poggiano le imposte della volta del protiro.
Degni di nota i tratti somatici orientaleggianti dei telamoni che per lo stile plastico richiamano la scuola di Wiligelmo.
Ai lati esseri mostruosi dalla testa femminile e dal corpo composto da ali di aquila, coda di serpente e zampe di toro si volgono verso l'esterno del portale.
Ad una fase più tarda si devono riferire le sculture alle testate delle architravi del protiro ed i capitelli. Sulla testata sinistra c'è la figura di un suonatore di corno (il mese di Marzo).
Il capitello sottostante presenta già una sensibilità gotica (inizi del XIII Sec. ?), con le teste umane ed animali finemente incise che sbucano da fogliami trattati in maniera naturalistica
Sulla testata opposta, scolpita in marmo rosso di Verona, appare una raffigurazione del mese di Aprile (il Re dei Fiori) proveniente, insieme a quella del lato sinistro, da uno scomparso ciclo dei mesi.
Le colonne del protiro sono sorrette da leoni stilofori in marmo di Verona. Quello di sinistra trattiene tra le zampe un drago, simbolo del male. Quello di destra tiene quello che sembra un orso che a sua volta morde il collo di un uccello.
Alcuni dettagli dei leoni stilofori evidenziano la finezza dell'esecuzione.
La loggia ad archi acuti su colonnine e leoni stiloforiospita tre statue di scuola toscana risalenti al 1310 raffiguranti la Madonna col Bambino e due ecclesiatici.

Al di sotto, separate dalla lastra tombale di un vescovo, troviamo le lastre dei Mesi, di un maestro antelamico dell'inizio del XIII secolo, la cui iconografia rimanda a quella del ciclo del battistero di Parma

Il fregio deve essere letto da destra. Un personaggio femminile vestito di abito lungo che ripete l’atteggiamento della Primavera del Battistero di Parma; la mano sinistra tiene i lacci dell’abito sul petto mentre con la destra sorregge un oggetto (coppa?). Segue Marzo che, vestito di una corta tunica, soffia nel corno dei venti. Segue un personaggio in corta tunica che tiene un mazzo di fiori sul petto e che simboleggia Aprile.
Maggio è un cavaliere che porta un falcetto con la destra. Segue la rappresentazione di due fanciulli che si arrampicano su un albero, probabilmente il segno dei Gemelli. Da adesso in poi infatti tutte le rappresentazioni dei Mesi sono accompagnate dal segno zodiacale. Un personaggio che falcia il grano rappresenta Giugno. Sulla schiena è scolpito il segno del Cancro.
Luglio è rappresentato dalla trebbiatura con i cavalli, rappresentati frontalmente come a Parma. Sotto i cavalli è rappresentato il Leone. Il personaggio intento a preparare una botte è Agosto, accompagnato dal segno della Vergine.
Segue Ottobre che vendemmia. Il segno della Bilancia lo affianca. Novembre è rappresentato da un personaggio che semina; come a Parma il segno dello Scorpione è rappresentato tra i rami di un albero. Ai piedi dell’albero un piccolo animale è in cerca di cibo
Novembre è rappresentato mentre squarta il maiale: a Parma si è scelto di non rappresentare questa scena macabra a favore della raccolta delle rape. Novembre è preceduto dal Sagittario con l’arco ed una corta tunica da cacciatore. Dicembre raccoglie la legna in compagnia del Capricorno.
Gennaio è un vecchio seduto davanti al fuoco. Indossa una cuffia, una lunga tunica con mantello e tiene in mano una coppa. L’Acquario versa un liquido da una brocca in un pentolone sul fuoco. Sullo sfondo delle salsicce appese sul fuoco si stanno affumicando.
Il ciclo si chiude con Febbraio che vanga. Sullo sfondo il segno dei Pesci.
Le statue della loggia sono di pregevole fattura e degne di nota per la naturalezza dell'esecuzione.
Il rosone risale alla ristrutturazione della facciata compiuta in epoca gotica (1274). Si noti la decorazione a boccioli di rosa che può essere considerata una firma degli scultori di scuola campionese che operarono nella Padania nell'ultimo quarto del XII secolo.
La facciata è inoltre caratterizzata da due gallerie sovrapposte su colonnine che sono state interrotte dall'inserimento del secondo piano del protiro e dal rosone e che risalgono alla fase romanica.
I capitelli sono sormontati da protomi umane ed animali.
Nel muro della loggia rinascimentale costruita nella parte inferiore della facciata sono murate alcune sculture medievali che vengono di seguito presentate.
Lastra di età wiligelmica raffigurante il Peccato Originale e la Cacciata dal Paradiso, in uno stile molto vicino ai rilievi della facciata del Duomo di Modena.
Leone stiloforo posto su capitello vegetale.
Sarcofago riutilizzato nel XIII secolo per la sepoltura di un intellettuale, raffigurato al centro seduto ad uno scranno mentre è intento alla lettura; ai lati due figure di santi che sembrano risalire ad una data anteriore, primo quarto del XII secolo in quanto rimandano ad uno stile vicino a Wiligelmo
Sepolcro di Folchino degli Schizzi di Bonino da Campione (metà del XIV secolo). Il sepolcro presenta al centro la Madonna col Bambino attorniata da quattro santi e da due devoti inginocchiati; ai lati la raffigurazione delle quattro Virtù Cardinali, la Giustizia, la Temperanza, la Fortezza e la Prudenza.
A fianco del duomo si eleva la mole del Torrazzo, la torre campanaria simbolo della città, alta 111 metri ed eretta intorno al 1267.
Il coronamento ottagonale della torre, stupendamente decorato con serie di archetti pensili su colonnine in marmo che si stagliano sulla muratura in laterizio, fu aggiunto tra il 1287 ed i primi del Trecento.
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