Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche
La cattedrale di Santa Maria a Bari
L'interno della chiesa di Santa Maria mantiene la struttura originaria e fornisce uno straordinario effetto scenografico. Questo è dovuto all'alto soffitto a capriate, alle interazione tra i tre ordini che si sovrappongono nella navata centrale ed all'assenza delle coperture delle navatelle.
Il primo ordine è quello delle colonne al quale si sovrappone quello delle trifore raccolte da archi ciechi di notevole sviluppo verticale. Stretto tra questi archi ciechi e gli archi pensili che profilano la linea delle capriate si trova un terzo ordine di monofore.
I falsi matronei permettono il pieno sviluppo verticale delle navatelle. Un diaframma sorretto da un arco ed aperto da una bifora mette in collegamento le navatelle con l'area presbiteriale.
Le colonne sono coronate da bei capitelli a due zone dagli alti caulicoli.
Capitelli corinzi con inserti figurati decorano i pilastri dell'arco trionfale del transetto.
L'area presbiteriale riprende le forme di quello di S. Nicola anche se la profondità è inferiore e l'abside di minore sviluppo verticale. Due possenti archi trasversi dividono lo spazio in tre parti e contribuiscono a sorreggere la cupola del tiburio.
La cupola è di grande complessità e deriva le sue forme da prototipi arabo-siculi: quattro trombe sorreggono una sezione ottagonale dove si alternano cuffie e monofore. Immediatamente sopra una fascia di archetti.
Gli archi trasversi ricadono su semicolonne addossate dai rigogliosi capitelli compositi.
Le absidi laterali sono molto più strette di quella principale e sono associate ad archi ciechi ricavati sui muri Est ed Ovest del transetto.
Sull'altare si trova un ciborio simile a quello di S. Nicola, rialzato su gradini che ancora conservano le decorazioni ad intarsio.
Alcune lastre rimesse in opera come parapetti conservano decorazioni ispirate a tessuti orientali che dovevano essere decorate ad intarsio: una pallida testimonianza della ricchezza decorativa che doveva caratterizzare l'edificio in origine.
Nella navata si conserva un ambone ricomposto forse già nel Duecento con frammenti risalenti ad epoche di verse, come le sculture del lettorino, risalenti al XII secolo.
Altre lastre, raffiguranti i simboli degli Evamgelisti, leoni alati ed altri soggetti sono databili alla fine dell'XI secolo.
Nella navatella sinistra si conservano alcune mensole figurate forse utilizzate per un camminamento sospeso in seguito rimosso.
Di fronte al presbiterio un pavimento ad intarsi marmorei raffigura un rosone.