Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il Duomo di Messina
Il duomo di Messina venne completato entro il 1150 ma venne consacrato solo nel 1197 alla presenza di Enrico VI di Svevia e della regina Costaza d'Altavilla. Tra il XIV ed il XVI secolo l'edificio venne arricchito dal punto di vista decorativo con l'aggiunta dei mosaici e dei potali di facciata. Le sovrastrutture barocche aggiunte in seguito vennero rimosse durante la ricostruzione a seguito del terremoto del 1908. Consacrata nel 1929 la chiesa venne nuovamente distrutta nel 1943 a seguito di un bombardamento alleato che fece scomparire le poche opere rimaste dopo il terremoto. La chiesa venne riaperta al culto nel 1947, a soli quattro anni dalla distruzione.
La facciata a doppio spiovente ha nella sua parte inferiore gli elementi di maggiore interesse: i portali tardogotici ed il paramento decorativo costituito da fasce a tarsie alternate a fasce decorate a bassorilievo.
Il portale centrale fu realizzato su progetto di Antonio Baboccio da Piperno tra la fine del IV ed il XVI secolo.
La cuspide attribuita a Pietro da Bonate (XV secolo) è decorata con foglie d'acanto e presenta al centro un tondo nel quale ' scolpita l'incoronazione della Vergine.
Nella lunetta si trova una statua della Madonna col Bambino mentre sull'architrave è raffigurato Cristo benedicente tra gli Evangelisti.
Il portale è delimitato da mensole che ospitano statue a tutto tondo e che si sovrappongono a formare alte cuspidi.La complessa struttura poggia su due colonne tortili.
I piedritti compositi sono ricoperti da una grande quantità di rilievi raffiguranti temi sacri (figure di patriarchi), simbolici (figure che si arrampicano su tralci di vite) e profani.
Molto interessanti le raffigurazioni di nobildonne in eleganti acconciature che si sporgono da palchi, quasi ad assistere da una posizione privilegiata ad un evento mondano.
Il portale destro venne completato nel 1518 ed ha un archivolto ogivale riccamente modanato. Al suo interno la lunetta, come l'architrave, è decorata con tondi raffiguranti santi e profeti. Il mosaico raffigurante S. Placido è moderno.
I piedritti sono decorate con snelle colonnine in parte addossate ed in parte scolpite, sormontate da capitelli a crochet. Figure simboliche e tralci vegetali decorano gli stipiti.
Il portale sinistro risale al XIV secolo e presenta una lunetta con al centro la Vergine in trono. Architrave, stipiti ed archivolto sono decorati con figure animali e simboiche all'interno di tralci vegetali.
Le fasce scolpite che si trovano tra i portali raffigurano con dovizia di dettagli scene di vendemmia e di produzione del vino.
Lo stile richiama quello dei sarcofaghi tardo antichi.

Tra queste scene appaiono i volti delle nobildonne già viste sul portale.

Dalla parte opposta rispetto al portale tra le altre cose sono raffigurate altre scene agricole.
La chiesa presenta un alto transetto da cui sporgono tre absidi. Serrate sequenze di monofore aprono le pareti delle navate.
L'intero a tre navate su colonne che sorreggono archi ogivali. La copertura è a capriate lignee.
Il transetto è leggermente eccedente rispetto alla navata formando in tal modo una pianta una croce latina. Le tre absidi sono introdotte da archi ricadenti su colonne addossate. Quella centrale è decorata da un mosaico (in origine del XIV secolo) raffigurante in stile greco il Cristo benedicente.

Ai suoi piedi il re Federico d'Aragona a sinistra, il re Pietro d'Aragona a destra.

L'abside sinistra presenta un mosaico del XIV secolo in gran parte originale raffigurante la Theotokos, tra Arcangeli, S. Agata e S. Lucia. In ginocchio le piccole figure delle regine Eleonora ed Elisabetta d'Aragona.
Nell'abside destra San Giovanni Evangelista tra santi. In ginocchio re Ludovido d'Aragona e Giovanni duca di Randazzo.
Le capriate erano riccamente decorate con rilievi ed immagini eseguite secondo la tradizione decorativa mussulmana.

A destra dell'abside maggiore si trova il monumento funebre dell'Arcivescovo Guidotto de Habbiate, opera datata 1333 dello scultore senese Goro di Gregorio.

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