Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


La cattedrale di San Vigilio a Trento
L'interno della cattedrale è a tre navate su possenti archi polistili. L'aspetto dell'edificio è stato modificato nel XVIII secolo quando la cripta venne demolita ed il presbiterio venne privato del pontile ed abbassato al livello del pavimento della navata.
I pilastri sorreggono archi a tutto sesto e a doppia ghiera; sul lato interno della navata delle semicolonne salgono sino al livello delle cupole costolonate della copertura.
Le campate delle navate laterali hanno la stessa larghezza di quelle della navata centrale.
Le scale che conducono alle torri di facciata sono ricavate nello spezzo re del muro delle navate laterali. Le rampe sono sottolineate da archeggiature dai capitelli gotici e sono scandite dalle semicolonne su cui sono impostate le volte delle navate.
Al presbiterio si accede attraverso un'arco trionfale preceduto da una campata più stretta delle altre.
La cupola a ombrello su trombe è opera del XV secolo.
I bracci del transetto sono costituiti da una singola campata coperta con volta a costoloni; il braccio settentrionale è aperto dal rosone della Fortuna.
Sulle pareti orientali del transetto si aprono due absidiole dal ricco coronamento a fascio; nel catino due elementi toroidali ricadono su colonnine sino al pavimento.
Il coro costituito da una singola campata precede l'abside, priva della ricca decorazione che invece ne caratterizza l'esterno.
All'interno del duomo trovano posto molte testimonianze scultoree, alcune delle quali, come un capitello dell'absidiola destra, mostrano un'influenza lombarda e risalgono alla chiesa del XII secolo.
Al perido tra il 1124 ed 1149 ed alla scuola di Nicolò sarebbero da far risalire le lastre murate nelle absidiole. A Nord è raffigurato il martirio di S. Giovanni.
Nell'absidiola meridionale è invece raffigurato il martirio di S. Stefano.
Di scuola antelamica dell'inizio del XIII secolo è invece la cosiddetta Madonna degli annegati. Posta un tempo in una nicchia presso il protiro settentrionale, la statua ha questo nome dall'usanza di esporre davanti ad essa i cadaveri degli annegati senza nome.
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