Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il duomo di Verona
Costruito con la partecipazione di Niccolò tra il 1135 ed il 1139 (è aperto il dibattito tra gli storici sulla precedenza della sua facciata rispetto a quella di San Zeno), il duomo mantiene della struttura romanica la parte bassa della facciata col protiro, i fianchi e l'abside mentre l'interno e la parte alta dell'edificio sono stati ristrutturati nei secoli XV e XVI.
Il protiro si differenzia da quello di S. Zeno per essere a due ordini. Quello inferiore è costituito da un'ampia botte sorretta da una coppia di colonne tortili (quelle interne sono state inserite in seguito) a sua volta sormontata da una loggia coperta da un tetto a due falde.
La linea delle falde è decorata da una fascia di denti di lupo e da una serie di archetti pensili poggianti su peducci e ricoperti di disegni stilizzati a soggetto vegetale (fioroni, palmette) scolpiti a rilievo basso.
Al di sotto dell'archetto al vertice è inserito il rilievo di un fiorone che sormonta due palmette divaricate; ancora sotto un tondo con una scena di predazione di un grifo, di ispirazione sassanide.
L'estradosso dell'arco è decorato da una sequenza di formelle in rilievo raffiguranti animali fantastici e fiori. In corrispondenza della chiave d'arco è stato inserito il rilievo di un volto femminile, raffigurato di fronte con gli occhi aperti e la bocca socchiusa.
L'arco della loggia è sorretto da quattro colonne per lato. E' probabile che alcune di queste colonne siano state aggiunte in seguito per motivi statici.
Capitelli eterogenei terminano le colonnine, le più esterne delle quali poggiano su un leone stiloforo.
Al di sotto della cornice della loggia scorre una decorazione ad archetti pensili che sottendono alcune scene di caccia, di buona fattura.
Dei cani inseguono un cervo; un altro cane cattura una lepre mentre un cacciatore suona un corno.
La decorazione continua sui fianchi del protiro, con raffigurazioni di animali reali e fantastici.
Nella chiave d'arco della ghiera dell'arco inferiore è scolpito l'Agnus Dei.
Formelle con rilievi raffiguranti animali reali e fantastici e soggetti vegetali sono distribuite sul resto della ghiera.
Ai lati dell'arco principale sono inserite sculture raffiguranti Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, precursore di Cristo. Il Battista è raffigurato in una nicchia, con una tunica ed una sopravveste bordata di pelliccia, mentre indica con il braccio destro esteso la scritta ECCE AGNUS DEI.
Due telamoni, a sinistra un personaggio maschile con le gambe incrociate, a destra un personaggio femminile chiudono le mensole dell'arcone.
Le colonne tortili in marmo rosso sono terminate da bei capitelli corinzi in pietra e sono sorrette da due grifoni stilofori, uno dei quali tiene un drago tra le zampe mentre l'altro atterra sotto il suo corpo un carro e due buoi.
L'interno della botte del protiro presenta un'elabotata decorazione scolpita. Sequenze eterogenee di sculture in pietra, evidentemente di recupero, sono disposte longitudinamente alternate a conci di marmo rosso.
I soggetti dei rilievi sono molto vari: ai rilievi puramente geometrici si alternano tralci abitati e formelle a soggetto zoomorfico.
In corrispondenza della chiave della volta è stata inserita la raffigurazione della mano di Dio benedicente contornata da un'aquila e dal busto di un angelo.
Alle estremità della volta trovano posto le sculture raffiguranti i simboli degli Evangelisti, l'Angelo ed il Leone a sinistra, l'Aquila ed il Toro a destra. I simboli del Tetramorfo sono separati da eleganti tralci vegetali abitati da uccelli.
Il portale è di tipo a fascio di colonnine che si prolungano, con la mediazione di un sottile blocco capitellare, negli elementi dell'archivolto, tutti riccamente coperti di rilievi.
Racchiusa dall'archivolto, una lunetta raffigura la Madonna col Bambino, l'Annuncio ai pastori e l'Adorazione dei Magi.
Degna di nota è la permanenza della colorazione originale dei rilievi; di particolare brillantezza risulta lo sfondo, colorato di blu.
Nella lunetta forte è il contrasto tra l'atteggiamento ieratico e frontale della Madonna e la vivacità delle scene di contorno.
Al di sotto della lunetta, l'architrave è decorata con tre medaglioni nei quali sono raffigurate le tre virtù cardinali, Fede, Speranza e Carità.
Elemento innovativo della struttura dei piedritti del portale è l'inserimento di figure di profeti che, contrariamente a quanto visto in Italia sino ad allora, assumono il significato architetturale delle statue-colonna del gotico d'Oltralpe.
Le sculture si liberano progressivamente dalla massa dei supporti, perdono la loro frontalità, aumenta l'espressività dei volti.
Inoltre sui montanti esterni, di dimensioni maggiori rispetto a quelli più interni, sono inseriti i rilievi raffiguranti due Paladini (Rolando e Oliviero) armati a difesa dell'edificio sacro.
Degna di nota è anche la grande varietà dei temi decorativi delle colonne e dei pilastrini: si tratta di uno stile che caratterizza tutti i principali portali tardo romanici e proto-gotici di gran parte del Nord d'Italia (Ferrara, la porta dei Principi del Duomo di Modena) e che si differenzia dal tipico portale romanico a stipiti istoriati (Porta Papale del Duomo di Modena, Portale di Nonantola) per la strombatura sempre più ampia e profonda e per l'esuberanza della decorazione.
Inserti a cassetta con soggetti tratti dal mondo della caccia...
...dal bestiario delle creature fantastiche...
...e reali, con particolare attenzione per i volatili.
Poi vengono i tradizionali tralci abitati.
Ed i soggetti satirico-educativi.
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