Italia nell'Arte Medievale

Percorsi guidati nell'arte del Medioevo italiano suddivisi per aree geografiche


Il duomo di Orvieto
Iniziato intorno al 1290 in forme romaniche, il duomo di Orvieto fu continuato a partire dal 1310 sotto la guida di Lorenzo Maitani che lo rese uno degli esempi più caratteristici del gotico toscano. Elementi tipici della decorazione gotica (timpani, pinnacoli, gallerie) sono associati ad una esuberante decorazione scolpita e policroma allo scopo di creare una composizione che ricorda uno scrigno reliquiario.
Il portale principale mantiene la struttura a tutto sesto ma p sormontato da un timpano decorato con un mosaico. La struttura del portale è a fascio di colonne tortili e piedritti dove la decorazione scultorea si affianca a ricchi intarsi policromi.
Le due ghiere esterne del portale sono decorate con disegni geometrici arabeggianti ad intarsio dove predomina la luminosità dell'oro.
Due colonne tortili decorate con intarsi affiancano una colonna centrale ricoperta da ricchi rilievi fitomorfici. Naturalistici rilievi ricoprono discretamente i pilastrini a sezione poligonale che separano le colonne.
I portali laterali, molto più piccoli, assumono la forma ogivale pur mantenendo la stessa struttura di quello centrale. Lo spazio tra l'architrave e l'archivolto è occupato da una finta polifora gotica.
Una cornice continua al livello dei capitelli dei portali delimita la parte inferiore della facciata, ricoperta da rilievi descritti nel seguito, e costituisce la base di potenti contrafforti modanati che terminano in quattro ricchi pinnacoli che dividono la parte superiore della facciata in tre sezioni.
Sopra il livello dei timpani laterali si apre una galleria ad archi trilobati.
Al centro della sezione centrale si apre un rosone racchiuso in una struttura quadrata delimitata da una cornice decorata con volti scolpiti. All'esterno di questa tre lati sono costituirìte da nicchie al cui interno si trovano numerose statue di santi.
Il rosone ha una struttura dove il significato strutturale è sacrificato all'ornamentazione.
Al di sopra della cornice fogliata orizzontale si osservano le dinamiche sculture bronzee dei simboli degli evangelisti attribuite al Maitani.
Ma è nello spazio lasciato libero dai portali della parte inferiore della facciata che si trovano le opere più importanti della facciata del Maitani.

I quattro grandi rilievi costituiscono uno dei capolavori della scultura gotica. Dovuti in parte direttamente a Maitani, costituiscono una summa dottrinale che va dalla Genesi al Nuovo Testamento ed al Giusdizio Finale.

Il rilievo di sinistra è quello dedicato alla Genesi e procede dal basso all'alto cominciando dalla Creazione.

Un tralcio naturalisticamente raffigurato individua degli spazi all'interno dei quali sono scolpite le scene.
Degna di nota è la rappresentazione piena di grazia dei corpi nudi dei Progenitori. La grande attenzione ai particolari anatomici costituisce un'importante novità nel panorama della scultura gotica italiana.
Il rilievo è basso ma l'abilità tecnica nella resa dei particolari anatomici dà ai corpi una notevole plasticità.
I rilievi delle scene superiori sono opera di una mano molto meno raffinata.
I contrafforti ai lati del portale centrale sono ricoperti da rilievi raffiguranti l'Albero di Jesse con scene che rimandano al Giudizio Universale (a sinistra) e la vita e la Passione di Cristo (a destra).
I rilievi sono molto affollati e complessivamente di qualità inferiore rispetto a quelli dei contrafforti laterali.
Autentico capolavoro del Maitani è il rilievo del pilastro destro, dedicato alla resurrezione della carne, alla separazione degli eletti e dei dannati ed alla raffigurazione dell'inferno.

E' nella rappresentazione dei dannati che l'abilità dello scultore meglio si realizza.

Nella scena infernale i corpi nudi perdono la grazia del Genesi per assumere un crudo naturalismo. I volti si deformano, i corpi si piegano drammaticamente mettendo in risalto le ossa sotto la pelle.
Prosecuzione della visita
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